Ieri sera ho visto la prima parte della fiction su Rino Gaetano, e mi ha fatto ritornare in mente molte vicende che ho vissuto un po' di anni fa. Pochi sanno che io abitavo nel palazzo dove proprio Rino o i suoi genitori, dopo la sua morte, hanno acquistato la casa, all'ultimo piano (io ho casa al terzo). A dire il vero il padre lo ricordo molto poco, e malato, ma la mamma si, la ricordo e molto bene. Ci si incontrava spesso nell'androne, nell'ascensore, per strada, e mi ha fatto sempre molta tenerezza, dandomi l'impressione di una donna che ha fatto molti sacrifici nella vita e poi, ad una certa età, si è trovata sulla Terra senza un motivo, senza quella spinta che ti rende la vita bella e interessante tutti i giorni. Mi ricordo che mi diceva sempre: "ma che ci sto a fare qui, quando Dio mi farà raggiungere il mio adorato figlio e mio marito?" Ed io cercavo di darle forza, potevo avere 18-20 anni, stavo lì a parlare, a farla sfogare, e lei mi parlava sempre di Rino. Mi ha fatto vedere cose, come le sue chitarre, che le ricordavano suo figlio, andava tutti i giorni al cimitero a trovare i suoi cari, e i fiori, finché lei è stata in vita, sul terzo albero di via Nomentana, subito dopo l'incrocio con via XXI Aprile, là dove Rino Gaetano ha perso la vita, non sono mai mancati. Una brava persona a cui va il mio ricordo e a cui dedico la canzone di suo figlio che a lei tanto piaceva...
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Il cielo è sempre più blu,
Ricordi,
Rino Gaetano
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